Una
piccola delegazione dello Strozzi alla manifestazione “Legalità è futuro”
organizzata dal Comune di Suzzara e dall’associazione “I contagiosi”.
Il 5 giugno alcuni alunni delle classi seconde, accompagnati dalla
prof. Pini, si sono recati a Suzzara presso l’ISS Manzoni per partecipare alla
giornata della Legalità. Nella prima parte della mattinata hanno presenziato ad
un laboratorio sull’ecomafia tenuto dall’avv. Filippo Moreschi. Il relatore ha
iniziato a fare chiarezza sul termine ecomafia, citando esempi concreti di
ecoreati come il furto di stampo mafioso della Natività di Caravaggio
dall’oratorio palermitano di San Lorenzo, lo smaltimento illecito di rifiuti
tramite roghi o interramento in cave naturali, il tentativo di abbandonare
sostanze tossiche in mare con l’autoaffondamento di navi, la detenzione di
animali a rischio di estinzione (il caso più curioso il sequestro di una
tartaruga marginata). Insomma le
associazioni a delinquere non si fanno scrupoli a danneggiare il nostro
patrimonio ambientale. Ma cos’ha spinto la mafia e le altre organizzazioni
criminali a spostare il loro interesse dal traffico di stupefacenti ai “delitti
contro l’ambiente”? Semplice: le grandi possibilità di guadagno e le pene poco
severe. Fino a poco tempo fa si rischiava solo qualche anno di carcere o
qualche contravvenzione, troppo poco per dissuadere uno scaltro criminale.
Fortunamente si è corsi ai ripari integrando il codice penale. Certo, a detta
dell’avvocato, c’è ancora molta strada da fare ma non è impossibile combattere
questo fenomeno: sono d’aiuto i giornalisti con le loro inchieste e soprattuto la
scuola che insegna ai ragazzi come prendersi cura dell’ambiente a beneficio
delle nuove generazioni.
La mattinata è poi
proseguita con una camminata lungo le vie di Suzzara per raggiungere il Parco
delle Scienze. I nostri compagni hanno mostrato il loro impegno sventolando
bandiere e indossando i volti degli eroi che hanno sacrificato la loro vita per
opporsi alla mafia: Giorgio Ambrosoli, Don Pino Puglisi, Peppino Impastato….
Tra i tanti discorsi, il più emozionante è stato quello della prof.ssa Bruno,
moglie di una vittima innocente della ‘ndrangheta. La sua storia è servita a
comprendere come la mafia ci neghi la felicità.
Si è conclusa così
una giornata speciale, che punta a coinvolgere sempre più i giovani e a
sensibilizzarli nei confronti di queste tematiche perché sono loro il futuro e
un giorno si troveranno faccia a faccia con queste organizzazioni criminali e sapranno
da che parte stare e contro chi combattere.
Redatto da Pelliciari Gabriele.