martedì 28 marzo 2017

Una giornata in compagnia dei ragazzi di "Sanpa"


In data 22 marzo noi ragazzi della V BP e V CP ci siamo recati a San Patrignano, località situata tra le colline di Rimini. Abbiamo visitato la comunità, pranzato nel salone insieme agli ospiti e ascoltato le loro storie. Un’esperienza davvero formativa che ci ha permesso di raccogliere in modo più diretto e coinvolgente le informazioni riguardo un 'mondo', quello della tossicodipendenza, che purtroppo al giorno d'oggi coinvolge sempre più teenager e che alcuni di essi sottovalutano. Appena arrivati siamo rimasti impressionati dalla vastità di questo posto: 280 ettari di terreno che comprendono vigneti, aziende zootecniche, caseificio, cantina, svariati laboratori, centro medico, canile, macelleria e inoltre tutti i luoghi adibiti alla vita dei ragazzi presenti in questa comunità, circa 1500 persone con passati difficili o tossicodipendenze che qui hanno la possibilità di essere curati e disintossicarsi. Tutto è molto curato anche nei più piccoli dettagli, per rendere il posto più accogliente agli abitanti della comunità. Qui la vita scorre ordinatamente tra turni di lavoro, momenti di svago e studio…A San Patrignano credono che la scuola sia ancora un ascensore sociale. Qualcuno per ricostruire il proprio futuro riparte infatti dalle superiori con più motivazione di prima, approfittando dei tanti corsi di formazione e universitari gratuiti.

La prima cosa che si impara a San Patrignano è rimboccarsi le mani: tutti hanno un compito da svolgere nei vari settori. Vedendoli lavorare si rimane colpiti dall’attenzione ai particolari, dalla ricerca della bellezza e dall’espressione della creatività in tutte le sue forme. La maggior parte dei processi di trasformazione avviene a mano e questo garantisce al prodotto finito un'ottima qualità. Abbiamo inoltre visto da fuori l'asilo nel quale le mamme possono tenere ì propri figli che possono dormire con loro la sera, scelta secondo il nostro punto di vista molto importante, per evitare un brusco distacco dalla madre e non dare una situazione famigliare incerta anche al bambino. All’interno della comunità i ragazzi imparano a prendersi cura di loro assistendo i più sfortunati anche nei bisogni quotidiani. Questa attività, a detta di uno dei ragazzi di “Sanpa”, è molto gratificante e li aiuta anche nel loro percorso di recupero. Siamo rimasti impressionati dalla visione (appena entrati in sala da pranzo) di persone in carrozzina, intubate e con evidenti problemi. Vedere come certe sostanze se assunte possono autodistruggerci fa riflettere.
Durante il pranzo abbiamo avuto modo di parlare con i nostri accompagnatori che ci hanno raccontato come si svolge la vita all'interno della comunità. Ci sono regole molto severe: niente cellulare, niente visite per un anno, nessuna relazione non autorizzata con persone dell’altro sesso.
Ci ha colpito vedere come alcune di queste persone, con un passato così burrascoso alle spalle, siano riuscite a raccontare a ragazzi estranei il loro passato. Ci hanno fatto effetto perché abbiamo capito che basta davvero poco per salire su quella 'giostra', come l'ha definita uno di loro, che non smetterà più di girare.
Trascorrendo un po’ di tempo con loro si scopre il legame fraterno che unisce i ragazzi di uno stesso settore, un legame difficile da creare in un'area esterna dove i cellulari stanno prendendo il posto delle parole.
Riteniamo la visita in questa comunità una tappa importante nella crescita di un ragazzo della nostra età sia per rompere certi pregiudizi ma anche perché, troppo spesso, pensiamo che le tossicodipendenze siano realtà lontane dalle nostre vite quotidiane, ma ci siamo resi conto che non è così. La maggioranza delle persone in cura hanno la nostra età o poco più; le differenze possono essere state scelte sbagliate, brutte compagnie o la mancanza di una famiglia alle spalle. Ma la loro voglia di rimettersi in gioco e di riprendersi la loro vita è enorme e secondo noi è questo ciò che conta davvero. (Eleonora Ferrari, Serena Galaverna, Giulia Pelizzoni, Lorenzo Smerieri, classe V CP)


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